
Ormai lo hai imparato: con il giusto interprete, puoi farti voler bene da clienti, partecipanti, colleghi e chi più ne ha, più ne metta.
Hai mai pensato di entrare nelle grazie anche di chi cura la tua comunicazione internazionale? Bastano pochi accorgimenti e diventerai il cliente preferitodel tuo interprete!
1. Sapere è potere: il materiale preparatorio Potrebbe sembrare una sciocchezza, ma il materiale è la cosa più importante per noi interpreti. Ricevere in anticipo i contenuti su cui dovremo lavorare ci aiuta a farlo meglio. Quindi slide delle presentazioni, discorsi preparati per la conferenza, memorandum della riunione… tutto serve! Non cadere nella tentazione di “ma va, tanto è facile, non lo userà, queste cose le sa già”: per noi serve tutto, e sapere è davvero potere.
2. Tienici aggiornati: le variazioni di programma Il lavoro dell’interprete è già di per sé pieno di sorprese. Evita di farci venire un coccolone con modifiche dell’ultimo minuto: per quanto possibile, facci sapere prima se è saltato l’intervento di un relatore, se la modalità è passata da simultanea a consecutiva, se le 2 ore alla fine sono diventate 6… Anche in questo caso, sapere ci aiuta a gestire meglio la situazione e a non restare con la faccia da allocchi di fronte a qualcosa di totalmente inaspettato (tipo dover parlare di produzione di formaggi di bufala durante una riunione di assicuratori — been there, done that).
3. La finestra sul mondo: la connessione Siamo nel 2018 e si spera che Internet sia diventato un diritto inalienabile. Molto spesso però noi interpreti scopriamo che in alcune occasioni, connettersi al Wi-fi è praticamente una mission impossibile che manco Tom Criuse. Sia chiaro, la connessione non la vogliamo per guardare video di gattini su Facebook (scopo comunque onorevole), ma ci serve consultare al volo dizionari, risolvere dubbi estemporanei e gestire novità dell’ultimo minuto. Se vuoi essere amato senza riserve, dai subito al tuo interprete il nome della linea e relativa password: ci farai risparmiare un bel po’ di tempo ed eliminerai una significativa fonte di stress.
4. Dar da bere agli assetati: l’acqua Spesso non ci si pensa ma noi interpreti parliamo tanto, probabilmente molto di più di ciascuno dei relatori. E quando devi parlare tanto, ti si secca la gola, fai fatica ad articolare e finisci per essere anche poco piacevole da ascoltare. Lasciateci sempre una bottiglia d’acqua a testa, e se volete esagerare, portatecene altra dopo qualche ora: le nostre ugole ve ne saranno infinitamente grate!
Per qualsiasi domanda su come fare felice un interprete, vieni sulla mia pagina Facebook oppure scrivimi (e se vuoi farmi felice senza troppi complimenti, manda pure una scatola di cioccolatini!).