
Al momento, date le contingenze, chi organizza conferenze e convegni sa che organizzare eventi online è l’unica soluzione possibile.
Nel settore, tutto è fermo e non sappiamo quando riprenderà, ma la comunicazione non può e non deve fermarsi.
Come ti raccontavo, ci sono diversi strumenti per riuscire a comunicare con controparti internazionali ed è giusto sfruttarle, consapevoli delle limitazioni.
Secondo me, l’online è solo il futuro prossimo degli eventi, non quello anteriore, e a lungo termine gli eventi online non soppianteranno gli eventi in presenza. Vediamo perché.
L’aspetto tecnico
Alzi la mano chi non ha mai riscontrato un problema tecnico durante un evento: il puntatore si impalla e le slide non vanno più avanti, il microfono non funziona ma lo speaker non lo sa e parla da solo per due minuti prima di accorgersene… grandi classici, a cui si ovvia subito grazie alla presenza di tecnici esperti che sanno individuare la criticità e risolverla in un batter d’occhio, consentendo all’evento di riprendere senza intoppi.
Ora pensa invece agli strumenti che stai usando per le riunioni, le videochiamate o le lezioni di yoga: c’è sempre qualcuno che non spegne il microfono e si lascia scappare un commento infelice, chi impiega dieci minuti per avviare la webcam e chi ha la connessione traballante.
Non è detto che ci sia online qualcuno in grado di risolvere il problema e se chi deve collaborare è poco avvezzo alla tecnologia, può generarsi frustrazione e soprattutto, un ritardo significativo alla tabella di marcia dell’evento.
C’è poi l’aspetto del sovraccarico della rete e delle applicazioni, con conseguente calo nella qualità di video e audio.
Quest’ultimo aspetto ha un impatto non solo sui partecipanti, ma anche sugli interpreti, che faticherebbero molto di più a comprendere e quindi, a tradurre.
La tecnologia è nostra amica, è vero, ma quando siamo tutti nello stesso posto e c’è qualcuno che si può occupare della parte tecnica, la fruizione dell’evento migliora e gli organizzatori possono stare più tranquilli.
L’aspetto umano
Senza andare a scomodare Aristotele e la sua teoria dell’uomo come animale sociale, la cosa più bella degli eventi è incontrare altre persone.
I contenuti interessanti sono ciò che porta i partecipanti ad acquistare il biglietto di un evento, ma la possibilità di conoscenza e scambio rendono l’esperienza unica.
Incontrare i formatori o gli speaker perché segui da molto il loro lavoro e li ammiri, incontrare potenziali clienti o futuri fornitori, incontrare altre persone che hanno i tuoi stessi interessi e con cui scambiarsi idee e arricchirsi a vicenda è davvero impagabile.
Non per niente, tanti partecipanti a corsi, seminari e conferenze dicono che il networking e i momenti sociali sono quelli più apprezzati e utili.
Anche per noi interpreti l’aspetto umano è tutt’altro che trascurabile: possiamo finalmente conoscere di persona (o reincontrare!) clienti con cui siamo stati in contatto solo via telefono o e-mail, fare la conoscenza degli speaker per ascoltare il loro briefing e anche rivedere i nostri amati colleghi e compagni di cabina.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, fare l’interprete è un lavoro di squadra e quando siamo sicuri di avere il supporto di chi condivide l’incarico con noi, lavoriamo molto meglio.
Quindi, cosa fare?
Al momento non ci sono notizie su quando potranno riprendere gli eventi in presenza e con quali modalità. In attesa di capire come procedere in futuro ci adattiamo agli eventi online, con tutti i loro pregi e i loro difetti.
Sono però certa che quando sarà opportuno e sicuro farlo, torneremo tutti a incontrarci, imparare e aprire orizzonti, e noi interpreti saremo sempre lì, nella nostra scatoletta, pronti ad autarvi a comunicare.
Se vuoi essere sempre aggiornato su ciò che succede nel mondo dell’interpretazione e seguire i prossimi sviluppi sulla traduzione durante gli eventi, online e in presenza, iscriviti alla mia newsletter!