
Su questo blog ho trattato di tanti argomenti utili per chi lavora con un interprete, ma non mi sono mai soffermata su una delle domande che mi rivolgono più spesso i clienti: che differenza c’è tra un tipo di interpretazione e l’altra, e quando si usano?
Ho quindi deciso di creare la serie monografica TERP 101 per rispondere a tutti i quesiti riguardanti i vari tipi di interpretazione. La prima puntata è dedicata alla prima nata tra le modalità di interpretazione, l’interpretazione consecutiva.
CHE COS’È L’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
Come indica il nome stesso, per interpretazione consecutiva si intende una traduzione orale (interpretazione) che avviene DOPO che l’oratore ha parlato.
Facciamo l’esempio di una conferenza stampa: un giornalista pone la domanda, l’interprete traduce all’intervistato, l’intervistato parla, l’interprete traduce per i giornalisti, e così via.
Per aiutare la propria memoria e riprodurre quanto detto nel modo più fedele possibile, spesso l’interprete prende degli appunti; se invece le domande sono molto serrate e le risposte brevi, è possibile procedere anche senza presa di appunti.
QUANDO SI USA L’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
L’interpretazione consecutiva si può usare nel caso di conferenze stampa, interviste, tavole rotonde, visite di delegazioni, incontri aziendali, interventi in pubblico, ricerche di mercato se gli interlocutori sono due, ma anche visite mediche, interrogatori e altri contesti dalla durata limitata (più avanti vedremo perché).
CHE ATTREZZATURA SERVE PER L’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
Buone notizie! Non serve nulla di particolare, se non una postazione in cui l’interprete riesca ad appoggiare il proprio blocco, ad esempio un leggìo se deve stare in piedi, una poltrona se deve stare seduto, oppure una sedia con un tavolino.
Se l’interprete deve rivolgersi a un pubblico serve anche un microfono: le opzioni più comode sono quella ad archetto, il microfono da bavero o quello con base, perché così l’interprete ha entrambe le mani libere per sfogliare gli appunti e non deve appoggiare e poi riprendere il microfono, ma si può benissimo lavorare anche con un microfono tipo gelato.
QUANTO PARLA UN ORATORE PRIMA DI ESSERE INTERPRETATO?
Non esiste un tempo standard. Prima di iniziare a lavorare, l’interprete segnala la propria presenza all’oratore, concordando eventualmente ogni quanto fare le pause.
Dipende anche dalla situazione: se l’oratore ha un discorso preparato, una pausa ogni due-tre minuti può essere sufficiente; se si tratta di uno scambio di domande/risposte, l’interprete si inserirà alla fine di ciascuna.
Idealmente sarebbe meglio non andare oltre i cinque minuti, un po’ per non sovraccaricare la memoria dell’interprete, un po’ per non rischiare una pausa troppo lunga in cui chi non capisce la lingua della traduzione si annoierebbe.
QUANTI INTERPRETI SONO NECESSARI PER L’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
Se è necessario interpretare per 60-75 minuti, basta un interprete, altrimenti è necessario che gli interpreti siano sempre in due. Come dico sempre, interpretare stanca molto e ne va della qualità della traduzione e della riuscita dell’evento.
Se l’evento che stai organizzando dura più di tre ore, però, il mio consiglio è di valutare bene se la consecutiva è la scelta più appropriata.
QUALI SONO I VANTAGGI DELL’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
L’interpretazione consecutiva è molto pratica dal punto di vista dell’attrezzatura: come ti dicevo, non serve nulla di particolare e praticamente si può realizzare ovunque, consentendo quindi di non noleggiare cabine e cuffie, non avere hostess per la distribuzione dei ricevitori, ecc.
QUALI SONO GLI SVANTAGGI DELL’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
Dovendoparlare dopo ogni intervento, le tempistiche si allungano: l’interprete parla un po’ meno dell’oratore, ma il tempo va comunque conteggiato, quindi un evento che dovrebbe durare 40 minuti, con la consecutiva arriva almeno a 60.
Inoltre, spesso ascoltare sempre le due versioni (originale e traduzione) può annoiare e far distrarre il pubblico, soprattutto se non si tratta di un’interazione tra più persone ma di un intervento o un discorso tenuto dalla stessa persona. Proprio per questo si sconsiglia l’uso della consecutiva in corsi, conferenze ed eventi lunghi e densi di contenuti: l’attenzione dei partecipanti potrebbe calare in modo significativo.
IN CONSECUTIVA, L’INTERPRETE RIASSUME?
Un pochino sì: toglie le pause, le ripetizioni, gli elementi ridondanti…
Come dico sempre, l’interprete traduce il senso e non le singole parole, e rende la comunicazione più efficace. Non temere che qualcosa vada perso, perché un bravo interprete è in grado di individuare gli elementi salienti di ogni discorso e di farli risaltare, veicolando il messaggio.
POSSO USARE I TUOI APPUNTI DELLA CONSECUTIVA PER SCRIVERE UN ARTICOLO/FARE IL RESOCONTO DELL’EVENTO?
Purtroppo no. Nella consecutiva non esiste uno standard di presa d’appunti e ogni interprete ha il suo metodo consolidato negli anni fatto di simboli, abbreviazioni e trucchetti per ricordarsi ciò che è stato detto. Sicuramente, se prendessi i miei appunti non capiresti nulla, come io non sarei in grado di interpretare dagli appunti di un collega e nemmeno dai miei stessi appunti di un evento che si è tenuto qualche settimana prima: gli appunti della consecutiva sono solo un supporto mnemonico, nulla di più.
QUANTO COSTA L’INTERPRETAZIONE CONSECUTIVA?
Chiariamo una cosa: l’interpretazione consecutiva non costa di meno solo perché non è la simultanea.
La simultanea spesso è considerata più “prestigiosa”, ma è solo un’altra delle modalità di interpretazione a disposizione; anche dietro la consecutiva ci sono anni di studio per padroneggiarne la tecnica e ore di preparazione all’incarico, come racconto
qui. Certo, usando la consecutiva hai il risparmio sull’attrezzatura, ma il costo della prestazione dell’interprete non varia.
Se hai altre domande sulla consecutiva, se vuoi saperne di più sulla presa di appunti o per qualsiasi altra curiosità, scrivimi: cercherò di risponderti il prima possibile!